Notizie

In questa sezione vi teniamo aggiornati sulle novità di MaIA SRL Unipersonale.

Nuovo impianto Pieralisi per un olio sempre più di alta qualità.

20/03/2024

 

La produzione di olio di alta qualità si è estremamente evoluta in termini di innovazione tecnologica negli ultimi decenni. La qualità richiede una raccolta precoce alla quale si associano temperature delle olive troppo elevate per ottenere un prodotto di qualità, dovute al riscaldamento globale. Questo ha fatto sì che la tendenza in frantoio non sia più quella di riscaldare, bensì il contrario: raffreddare per contenere temperature delle olive sempre più elevate.

 

La tecnologia del freddo

La tecnologia del freddo in frantoio va valutata in maniera oculata perché le proposte commerciali risultano essere numerose, ma spesso non realmente funzionali. La refrigerazione del frutto dell’oliva, ad esempio attraverso l’acqua della lavatrice, non è funzionale quanto sembrerebbe. Questo perché la buccia delle olive è fortemente coibentante, pertanto la temperatura della polpa non viene abbattuta efficacemente. Il segreto sta nella refrigerazione della pasta di olive.

La refrigerazione è richiesta in frantoio nelle primissime fasi del processo ed in particolare durante la frangitura in quanto – come già riportato in uno specifico articolo – è il cuore della produzione degli aromi ed incide significativamente sulle altre caratteristiche organolettiche che definiscono un olio di alta qualità, composti fenolici inclusi.

 

La proposta Pieralisi

L’azienda Pieralisi Maip, leader di mercato nella produzione di macchine olearie, si è sempre mossa con spirito innovativo ed originale. Durante la fiera internazionale Enoliexpo a Bari ha colto l’occasione (nella foto) per presentare un nuovo impianto per produzioni di oli di alta qualità aggiornato con le ultime tecnologie:

il My Mill 8.2.

Il My Mill 8.2 è un impianto completo dalla fase di ricezione e lavaggio alla chiarifica dell’olio ed è improntato per piccole produzioni. Il frangitore è caratterizzato da un sistema di refrigerazione del 100% delle superfici di contatto, da griglia e girante brevettate ed inverter per la regolazione dei giri dei corpi battenti. Tutte le componenti sono studiate ad hoc e garantite da una originalità che si distingue nel mercato. La tecnologia di gramolatura ha cambiato completamente il design con totale ispezionabilità, pulizia e garantisce un ambiente confinato rispetto all’esterno riducendo i fenomeni ossidativi. Il decanter è dotato di un secondo motore back-drive per una flessibilità operativa in funzione delle caratteristiche della materia prima che mutano durante la campagna di raccolta al fine di massimizzare le performance estrattive ed ottimizzare i consumi energetici. Infine, la fase di separazione svolge un’azione di chiarifica e stabilizzazione dell’olio, abbattendo anche di dieci volte le impurità solide, mucillagini ed acqua di vegetazione residuali. L’olio estratto risulta più stabile all’ossidazione ed ai difetti di morchia e rancido. L’intero impianto viene gestito comodamente ed in maniera intuitiva attraverso un’unica stazione di controllo con touch-screen su leggìo stand-alone. Scopri di più su www.pieralisi.com

 

 

Fonte: l'Olivo NEWS

 

 

Innovazioni in olivicoltura, appuntamento all'EnoliExpo.

24/02/2024

 

 

Con la partecipazione di oltre 200 espositori distribuiti su 18 mila metri quadrati espositivi, torna dal 7 al 9 marzo 2024 l’EnoliExpo alla Fiera del Levante di Bari, manifestazione biennale dedicata alle innovazioni tecnologiche per i produttori di olio e di vino, da quest’anno certificata ufficialmente “fiera internazionale”.

Secondo evento espositivo europeo per il settore olivicolo-oleario (dopo l’Expoliva di Jaén in Spagna, in programma negli anni dispari), l’EnoliExpo di Bari si qualifica anche come uno dei principali appuntamenti nell’area del Mediterraneo per il settore viticolo-enologico, con la partecipazione delle maggiori case produttrici nella fornitura di macchinari, prodotti, attrezzature e servizi per questi due comparti strategici dell’agroalimentare italiano. Dall’oliveto al frantoio, dalla vigna alla cantina, fino all’imbottigliamento e alla commercializzazione, tutta la tecnologia applicata alle due filiere sarà protagonista nei tre giorni, con un 15% in più di parte espositiva rispetto al 2022 e numerosissimi appuntamenti. Sono infatti coinvolte attivamente per questo appuntamento tutte le associazioni di categoria del settore agricolo, ma anche della cooperazione e del mondo artigianale, oltre che Università – a partire dalla “Aldo Moro” di Bari – ed Enti di ricerca. Forti sinergie nell’obiettivo di accompagnare, alla parte espositiva, una ricca attività di formazione e aggiornamento professionale con oltre venti incontri e convegni distribuiti nei tre giorni.

Ma non solo: questa 6^ edizione di EnoliExpo sarà caratterizzata anche da Beertech, dedicato alle tecnologie per la produzione di birra artigianale, segmento in costante crescita e dunque vi sia spazio dunque per presentare e valorizzare l’offerta di prodotti e servizi ad esso dedicati.
La scelta dell’ingresso gratuito è volta a favorire il maggior afflusso di operatori professionali attesi da tutta Italia e dai paesi a maggiore vocazione olivicola-olearia. Delegazioni straniere ufficiali, organizzate dall’Istituto per il Commercio Estero, giungeranno da Turchia, Tunisia, Marocco ed Albania.

Centralità ovviamente sarà data nella parte convegnistica alla regione Puglia, dove la produzione olearia quest’anno ha superato il 60% di quella intera nazionale e dove il mondo del vino sta continuando a compiere passi da gigante in nome della qualità e della  commercializzazione del prodotto.

Sul sito internet www.enoliexpo.com il ricco programma dei convegni,  tutte le informazioni utili e il modulo per precompilare la registrazione, ottenere il biglietto gratuito e saltare la coda all’ingresso.

 

Fonte:l'Olivo NEWS

 

 

 

 

 

 

Crisi climatica falcia la produzione di olio d'oliva: prezzi alle stelle. La prima responsabilità dei rincari è della Spagna, principale produttore mondiale, che ha finito il magazzino e non riesce a ripristinare le scorte.

22/09/2023

iVola il prezzo dell’olio d’oliva. Non solo nell’ultimo anno in Italia è aumentato del 37%, il secondo maggior rincaro registrato nei carrelli della spesa dopo lo zucchero. Ma anche le prospettive non sono rosee: il prezzo non calerà almeno per i prossimi due anni. L’inflazione non è l’unico motivo: «Il problema sono le scorte - spiega David Granieri, vicepresidente della Coldiretti e presidente di Unaprol, che respinge ogni sospetto di speculazione - da una stima che ci siamo fatti per ricapitalizzare i magazzini ci vorranno almeno due anni, ammesso e non concesso che abbiamo due anni altamente produttivi».

L’annus horribilis 2022-2023 si è chiuso con un calo della produzione in Italia del 27%, e soprattutto con un tracollo del 56% della Spagna, che è il primo produttore mondiale. «La Spagna ha dato fondo a tutto il magazzino disponibile - dice Granieri - e questo ha mandato i prezzi alle stelle. Nelle annate tradizionali l’olio spagnolo si trovava tranquillamente a 5 euro al chilo, a volte anche a 3. Ora non c’è quasi più differenza con quello di produzione nazionale, le quotazioni si aggirano tutte tra gli 8,70 e i 9,50 euro al chilo». A fine agosto, nei supermercati spagnoli un litro di extravergine era sugli scaffali a 10 euro al litro: se la media dei rincari dell’olio è stata del 38%, nel caso dell’extravergine l’aumento in un anno ha superato il 227%.

La campagna spagnola 2022-2023 è stata da dimenticare a causa dell’andamento climatico anomalo, ma i produttori iberici hanno messo le mani avanti: la forte siccità che ha colpito la penisola questa estate non fa presagire nulla di buono nemmeno per la raccolta che si aprirà in autunno. Dalla Spagna, dunque, niente scorte.

E in Italia? L’Umbria ha già fatto sapere che l’annata 2023 si avvia a subire un calo di oltre il 50%: «Una serie di eventi climatici avversi hanno inciso sulle piante e sui frutti - ha detto Giulio Mannelli, presidente Aprol Umbria - dalla siccità invernale alle gelate tardive, fino alle piogge incessanti primaverili che hanno causato grandi problemi nel passaggio dal fiore al frutto». In Toscana, invece, le prime stime dei produttori ipotizzano un calo più contenuto, tra il 10 e il 20%.

Prospettive più chiare si avranno solo alla fine del mese. «In linea di massima - ipotizza Granieri - per quanto riguarda la campagna olivicola alle porte, in tutto il Centro Italia ci attendiamo un calo del 50%, mentre al Sud la produzione scenderà del 10% rispetto alle annate migliori». Anche tra gli industriali della trasformazione l’ottimismo è poco. Rispetto alla tragica campagna 2022-2023 certo ci si aspetta un miglioramento, ma anche quella in corso non sarà un’annata da ricordare. L’Italia aveva chiuso l’ultima campagna a 240mila tonnellate di olio, rispetto a un potenziale nazionale di 300mila, e quest’anno potrebbe puntare sulle 270mila tonnellate. Un’annata media, insomma, con una produzione del 50-60% rispetto a una annata di carica. Molto dipenderà poi da quello che succederà nei prossimi giorni, se ci saranno o no quegli eventi climatici estremi a cui il nostro Paese ci ha ormai abituati negli ultimi anni. È anche per questo che nessuno vuole sbilanciarsi in previsioni più precise.

Se Spagna e Italia - rispettivamente primo e secondo produttore mondiale - non brillano, gli altri principali concorrenti mediterranei non stanno meglio. «Raccolti sotto la media sono attesi anche in Tunisia e in Turchia», ricorda Granieri. E questo ancora una volta non aiuta a portare i prezzi verso il basso. La recente scelta di Ankara di bloccare le esportazioni di olio per garantire il mercato interno, semmai, non farà che contribuire ulteriormente alla corsa delle quotazioni sui mercati del resto del mondo.

Per il carrello della spesa, dunque, nessuna prospettiva rosea: «Per la prima volta, da trent’anni a questa parte, l’olio smetterà di essere una commodity e diventerà un prodotto premium - sostiene Granieri - quanto ai rincari, se guardiamo solo alle bottiglie di fascia alta, l’incidenza dell’aumento è del 20%, mentre sui prodotti primo prezzo l’incidenza è di oltre il 130%».

 

Fonte: ilsole24ore.com

 

 

Eccoci a Settembre, come preparare al meglio il frantoio. Le principali operazioni preliminari nei vari macchinari

09/09/2023

 

Inizio settembre, campagna olearia all’orizzonte per i frantoiani. Qualcuno attiverà le macchine già a metà mese, altri attenderanno gli inizi di ottobre, tutti comunque si preparano nel migliore dei modi ad accogliere le tonnellate di olive da trasformare in olio.
Ricapitoliamo le principali operazioni preliminari per avere il frantoio messo a punto per l’inizio dell’attività. Con la premessa, per chi ancora deve ultimare tali controlli, che va sempre e rigorosamente seguito il manuale di uso e manutenzione degli impianti che è realizzato nel rispetto della direttiva macchine. Aggiungendo poi che le attività di manutenzione straordinaria devono essere eseguite da tecnici specializzati nel rispetto del testo unico sulla sicurezza.

Si parla ovviamente del controllo finale, dando per scontato che le macchine siano state smontate in alcuni suoi componenti a fine della scorsa stagione e già rimontate. Questo ultimo controllo dello stato manutentivo di tutti gli impianti meccanico-elettrici parte dagli elevatori di olive, dove vanno verificati lo stato dei nastri, il loro centraggio, il trafilamento degli oli dei riduttori e l’isolamento elettrico del motore. Proseguendo con il deramifogliatore vi è da constatare l’integrità di nastrini e cuscinetti ed il funzionamento degli aspiratori. Per la lavatrice, oltre al controllo che i nastrini non siano danneggiati, vi è da accertare la funzionalità idraulica e delle pompe. Sul frangitore le verifiche riguardano lo stato di usura delle griglie, dei martelli, dei cuscinetti e la funzionalità del motore principale, attività questa che, laddove non fosse stata ancora svolta, va eseguita smontando la macchina e rimontandola dopo l’ispezione. Per le gramole c’è solo da appurare la funzionalità delle pale e che le valvole di carico e scarico funzionino correttamente. Qualora esistano, da controllare che i sensori di massima e di minima segnalino correttamente il livello della pasta.
Relativamente al decanter, controllare che il ripristino, dopo la pulizia e lo smontaggio di fine stagione, non registri vibrazioni anomale e che tutto sia correttamente montato. Registrare il livello dell’olio del riduttore utilizzando l’olio registrato dalla casa madre e l’usura della coclea. Con una verifica del corretto funzionamento delle pompe dei tubi di collegamento tra centrifuga e separatore, eccoci a quest’ultimo macchinario dove si dovrà rimettere il tamburo che era stato tolto a fine campagna e accertata la corretta funzionalità con assenza di vibrazione e corretto sparo.
Il tutto va concluso con una simulazione a vuoto attivando tutti gli impianti e seguendo tutti i passaggi di funzionamento della linea per verificare che non siano presenti anomali di sorta. A questo punto: buona campagna!

 

 

Fonte:l'Olivo NEWS

 

 

 

 

 

 

Liguria, il primo Protoreattore esalta la qualità della Dop

31/08/2023

Sbarca anche in Liguria il Protoreattore, l’innovativa tecnologia che riduce drasticamente i tempi di gramolatura garantendo la migliore qualità dell’extravergine. E non poteva che essere il frantoio Lucchi e Guastalli ad inaugurare in questa regione il rivoluzionario metodo targato Pieralisi. L’azienda di Santo Stefano di Magra (Sp) era stata infatti la prima ad ottenere la certificazione Dop Riviera Ligure e la prima ad introdurre il decanter a due fasi, senza l’aggiunta di acqua. Un passo sempre avanti e uno sguardo al futuro per i due soci, gli agronomi Marco Lucchi – assaggiatore e capo panel dell’Apol, l’Associazione produttori olivicoli liguri – e Maria Laura Landi (nella foto con il sindaco) certamente il modo migliore per festeggiare i 30 anni di attività. Trenta come gli ettari di oliveti coltivati sui tradizionali terrazzamenti liguri, con la varietà Razzola, della famiglia del Frantoio, a farla da padrona, ed un lavoro contoterzi che spazia in tutta la Val di Magra, garantendo un servizio completo, dalla molitura al confezionamento fino alla certificazione.
L’inaugurazione, a campagna conclusa, ha permesso di far apprezzare la qualità dell’olio prodotto, rigorosamente certificato Dop, ancora migliore se possibile, grazie al maggior contenuto di polifenoli e sostanze organolettiche che la gramolatura con il Protoreattore assicura alla varietà Razzola, con un aroma fruttato medio, dolce al palato con retrogusto mediamente piccante e leggermente amaro, arricchito da note sensoriali di carciofo ed erbe aromatiche.
La gestione automatica del rapporto tra portata, tempo e temperatura del macchinario, tra l’altro, garantisce il risparmio energetico conseguente ai minori tempi di lavorazione e alle minori dispersioni termiche. Protoreattore, ma non solo, perché il frantoio è praticamente tutto rinnovato, sempre nel segno Pieralisi, con nuovo frangitore e nuovo decanter Spi rigorosamente a due fasi. Una lavorazione a spreco zero, perché non vi sono scarti di lavorazione con il nocciolino destinato a prodotto calorifero e la sansa ad un impianto di biogas.
“Il tutto – sottolinea con legittimo orgoglio Marco Lucchi – all’interno di un’azienda agricola dove sviluppiamo anche oleoturismo, con una sala degustazione che accompagna i visitatori a scoprire gli straordinari profumi ed aromi della Dop Riviera Ligure”.

 

Fonte: l'Olivo NEWS

 

 

Ammodernamento frantoi, ci siamo! Ecco tutte le nuove date

31/08/2023

 

Finalmente! Dopo una lunga ed estenuante attesa durata diversi mesi, l’Unione Europea ha dato il via libera alle richieste di modifica avanzate dal Ministero dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare e Forestale relativamente al Decreto sull’ammodernato dei frantoi – 100 milioni di euro le risorse stanziate – permettendo così allo stesso Dicastero di emanare il nuovo Decreto recante l’adeguamento dell’intensità degli aiuti.

Confermato l’innalzamento delle aliquote:  le Regioni e le Province autonome, nell’emanazione dei rispettivi bandi, potranno prevedere fino al 65% di sostegno pubblico sui costi ammissibili, arrivando all’80% per gli investimenti da parte dei giovani agricoltori.

Ecco, invece – ed è la parte ovviamente che più interessa – il nuovo cronoprogramma fissato dal Decreto:
• entro il 31 ottobre 2023 – Pubblicazione dei bandi regionali;
• entro il 15 gennaio 2024 – Termine di acquisizione delle domande di sostegno;
• entro il 30 aprile 2024 – Selezione delle domande ammissibili e formazione della graduatoria (elenco dei progetti ammissibili) e comunicazione ai beneficiari con indicazione delle condizioni per il finanziamento e la realizzazione dell’iniziativa;
• entro il 10 maggio 2024 – Trasmissione al Ministero dell’Agricoltura, da parte delle Regioni e Province autonome, dell’esito della selezione delle domande e della formazione della graduatoria con l’indicazione delle somme eccedenti quelle necessarie al pagamento di tutti i beneficiari ammessi, ai fini della successiva riassegnazione delle risorse da parte del Ministero, in attuazione di quanto previsto al punto 1) della Sezione I;
• entro il 20 maggio 2024 – Riassegnazione da parte del Ministero delle risorse eccedenti di cui al punto precedente, ai sensi di quanto previsto ai punti 2) e 3) della Sezione I;
• entro il 31 gennaio 2026 – Completamento degli investimenti e presentazione della domanda di pagamento del saldo da parte dei beneficiari;
• entro il 31 maggio 2026 – Erogazione del contributo a saldo in favore di tutti i beneficiari.

Nel nuovo Decreto è previsto che le Regioni e Province autonome pubblicheranno sui rispettivi siti istituzionali le seguenti informazioni:

il testo integrale del regime di aiuti e delle relative disposizioni di applicazione o la base giuridica per gli aiuti individuali, o un link che vi dia accesso;
il nome dell’autorità/delle autorità che concede/concedono gli aiuti;
il nome dei singoli beneficiari, la forma e l’importo dell’aiuto concesso ad ogni beneficiario, la data di concessione, il tipo di impresa (PMI/grande impresa), la regione nella quale si trova il beneficiario e il settore economico principale in cui il beneficiario svolge le sue attività.

 

Fonte: l'Olivo NEWS

 

 

 

 

 

 

Ecco come realizzare un buon liquore con le foglie di olivo

27/04/2023

 

Premessa fondamentale: le indicazioni che ora vi darò, sebbene possano essere utilizzate per grosse produzioni, hanno carattere amatoriale.
Perché è bene ricordare che, in Italia, tutte le attività che producono, trasformano e vendono prodotti alcolici necessitano della Licenza Fiscale (U.T.I.F.) rilasciata dall’Ufficio delle Dogane, che ha validità permanente e non prevede diritti annuali o necessità di rinnovo se non in caso di variazioni.
Come per il limone, la liquirizia o il mandarino, anche per le foglie di olivo è possibile realizzare un liquore in soluzione alcolica, seguendo grossomodo gli stessi principi operativi.
Gli ingredienti sono davvero semplici: 1 litro di alcool per preparazioni alimentari di solito a 96°, la scorza di due limoni, 1 foglia di alloro, 600 grammi di acqua, 500 grammi di zucchero, 130/180 foglie di olivo fresche e tenere (il numero dipende dalla loro dimensione).
Se lo si vuole più alcolico si può ridurre la quantità di acqua a 400 grammi; se lo si vuole meno intenso si può arrivare fino a 1200 grammi di acqua per litro di alcol. In questo caso va variata anche la quantità di zucchero, che grossomodo deve essere corrispondere all’80% del peso dell’acqua.
Ovviamente possono essere aggiunte altre erbe aromatiche o aromi naturali e la quantità di foglie può aumentare o diminuire, creando così una ricetta personale e più consona ai propri gusti/clienti.
La preparazione è molto semplice: si mettono in infusione con l’alcool le foglie di olivo, la foglia di alloro e la scorza dei limoni, facendo attenzione a eliminare tutta la parte bianca che altrimenti darebbe un sapore troppo amaro.
L’infuso così preparato va messo a riposare per un mese in frigorifero o ambiente fresco non riscaldato, a vendo cura di agitarlo delicatamente ogni paio di giorni.
Una volta trascorso il tempo, si scioglie lo zucchero in acqua calda, preparando uno sciroppo che, una volta pronto, va fatto raffreddare. Si prende l’infusione alcolica e la si versa attraverso un colino a maglie strette nello sciroppo, si mescola e lo si versa in una o più bottiglie di vetro preferibilmente di colore scuro. Il liquore così preparato dovrà riposare almeno tre mesi prima di essere servito.
L’accortezza principale nella preparazione è non utilizzare foglie di piante trattate con prodotti chimici oppure con rame. Vanno usate possibilmente foglie da coltivazione biologica.
Le foglie possono essere raccolte da maggio a ottobre, perché in questo intervallo sono più ricche di linfa. Il liquore che si otterrà avrà una consistenza cremosa che, a differenza di quanto ci si aspetta, non sa per niente di olio di oliva.
Il formato di vendita più comune è la bottiglia da 700 ml, il cui prezzo al pubblico può variare da € 25,00 a € 50,00 euro a seconda della gradazione, della confezione, della provenienza. Il suo costo di produzione, considerando un rapporto alcol/acqua di 1 a 2 e quindi molto elevato, si aggira intorno a € 9,00, bottiglia, zucchero ed etichetta compresa.

 

Fonte: l'Olivo NEWS

 

 

Bando frantoi, ecco in dettaglio gli interventi ammissibili

20/04/2023

IL’incontro promosso da Pieralisi in collaborazione con AIFO – Associazione Italiana Frantoiani Oleari dedicato al Decreto ministeriale sull’ammodernamento dei frantoi – da cui dovranno poi essere emanati i bandi regionali per complessivi 100 milioni – è stato l’occasione per conoscere più da vicino gli obiettivi generali perseguiti dallo stesso Decreto e le motivazioni che stanno alla base dell’ammissione al finanziamento di frangitori, gramole, decanter e separatori.
Va premesso che – come anticipato a suo tempo da L’Olivo News – nel corso di una riunione organizzata a metà marzo tra Ministero dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare e le associazioni di settore si è convenuto di proporre, agli organi competenti, una revisione del citato Decreto al fine di consentire un innalzamento generale delle aliquote di finanziamento in conto capitale (fondo perduto). Queste passeranno dal 40 o 50% in cui erano suddivise prima (a seconda delle regioni) al 65% in tutte le regioni e all’80% nel caso di giovani imprenditori, confermando peraltro la possibilità di cumulo del credito d’imposta. Tale revisione e la relativa notifica agli Uffici della Unione Europea provocherà uno slittamento dei termini di presentazione della domanda e d’istruttoria di almeno un trimestre, rendendo impossibile la realizzazione degli investimenti nella prossima campagna olivicola, ma non avrà influenza sul termine degli investimenti indicato, comunque, per l’anno 2026.
Gli  obiettivi che ci si pone con questo Decreto sono i seguenti:
– una sostenibilità ed economia circolare con riutilizzo dei sottoprodotti e riduzione degli scarti/rifiuti;
– un generale efficientamento termico ed energetico con ottimizzazione dei consumi;
– il miglioramento complessivo della qualità dell’olio;
– il prolungamento della vita o shelf-life dell’olio con mantenimento nel tempo delle caratteristiche salutistiche (e dunque una produzione di un olio più pulito in termini di acqua di vegetazione, residui solidi e mucillaginosi ed una riduzione dei fenomeni ossidativi durante l’intero processo di estrazione – minimizzazione del contatto con ossigeno – con un conseguente aumento del contenuto fenolico ad azione antiossidante).
Ecco dunque nel dettaglio, gli interventi ammessi per tipologia di macchina e la coerenza con gli obiettivi sopra citati.
Frangitori – È consentita la sostituzione di frangitori a martelli con frangitori che operano una frangitura “differenziata” sulle parti costitutive del frutto. Questo per garantire il miglioramento della qualità dell’olio vergine ed extravergine di oliva dovuto all’aumento della concentrazione in composti fenolici ad azione antiossidante.
Gramole – Viene ammessa a finanziamento la sostituzione di gramolatrici tradizionali con gramolatrici continue/confinate. Intervento coerente per la riduzione della quantità di ossigeno presente con corrispondente aumento del contenuto fenolico degli oli vergini ed extravergini di oliva senza modificare i composti volatili. Sempre per le gramole è sostenuto da contributo anche l’acquisto di scambiatori di calore ad alta efficienza energetica per lo scambio termico per il termocondizionamento rapido della pasta di olive in post-frangitura. Intervento questo finalizzato a tre obiettivi: aumento dell’efficienza dello scambio termico positivo e negativo, con riduzione del consumo di energia utilizzata per il condizionamento delle paste effettuato con altri metodi (es. gramolatrici); aumento della qualità del prodotto in termini di stabilità ossidativa e concentrazione di composti fenolici; incremento della concentrazione di composti volatili caratteristici delle singole varietà, che concorrono ad aumentare l’intensità del fruttato di tipo “verde”.
Decanter – È finanziata la sostituzione di impianti di estrazione a tre fasi con nuovi impianti a due fasi o in alternativa con impianti a tre fasi a bassa diluizione (sono inclusi anche impianti di estrazione multi fase). Intervento coerente anche in questo caso con almeno tre obiettivi: la riduzione della quantità di acqua di fonte utilizzata per la diluizione in fase di estrazione, che passa da 0,5 – 0,2 mc/ton a 0,2 – 0 mc/ton di olive lavorate; la riduzione della produzione di acque di vegetazione con potere inquinante; infine, la produzione di oli con una concentrazione maggiore di composti fenolici ad azione antiossidante.
Separatori – Il bando consente di ricevere il sostegno pubblico per l’aggiunta del separatore verticale in impianti sprovvisti, in coerenza con il duplice obiettivo da un lato di una produzione di olio più pulito in termini di acqua di vegetazione, residui solidi e mucillaginosi, dall’altro di una riduzione dei tempi di filtrazione e della quantità di materiale filtrante da smaltire.
Oltre alle quattro tipologie di macchine standard per i frantoi, il bando prende in esame anche altre opportunità non sempre strettamente connesse alla produzione di olio di oliva (ma legate più ad interventi per il recupero dei sottoprodotti), su cui avremo modo di soffermarci in una prossina occasione.

 

Fonte: l'Olivo NEWS

 

 

 

 

 

 

Revisione SPI 211S

20/04/2023

II nostri tecnici si sono recati in Francia per effettuare la revisione su una SPi 211S.

 

Ribaltamento trattore:colpa del lavoratore o responsabilità del datore di lavoro

7/04/2023

Il caso – Un operaio generico, messosi alla guida del trattore aziendale, perdeva il controllo del mezzo che si ribaltava con conseguente schiacciamento del conducente da cui derivava la morte immediata.
La causa del ribaltamento era da ravvisarsi nella scorretta ripartizione dei pesi tra i due assi, avendo il lavoratore montato la multifresa dietro il trattore, senza l’installazione di una adeguata zavorra nella parte anteriore del veicolo per, appunto, controbilanciare il peso.
La norma – Relativamente all’uso delle attrezzature di lavoro, il Decreto Legislativo n. 81 del 2008, prescrive anzitutto
che le attrezzature di lavoro messe a disposizione dei lavoratori siano conformi alle specifiche disposizioni
legislative e regolamentari di recepimento delle direttive comunitarie di prodotto (art. 70).
All’atto della scelta delle attrezzature di lavoro, il datore di lavoro deve prendere in considerazione (art. 71):
a) le condizioni e le caratteristiche specifiche del lavoro da svolgere;
b) i rischi presenti nell’ambiente di lavoro;
c) i rischi derivanti dall’impiego delle attrezzature stesse;
d) i rischi derivanti da interferenze con le altre attrezzature già in uso.
Il datore di lavoro deve adoperarsi affinché, per ogni attrezzatura di lavoro messa a disposizione, i lavoratori incaricati dell’uso dispongano di ogni necessaria informazione e istruzione e ricevano una formazione adeguata in rapporto alla sicurezza relativamente (art. 73, co. 1):
a) alle condizioni di impiego delle attrezzature;
b) alle situazioni anormali prevedibili.
Lo stesso datore di lavoro deve altresì provvedere ad informare i lavoratori sui rischi cui sono esposti durante l’uso delle attrezzature di lavoro, sulle attrezzature di lavoro presenti nell’ambiente immediatamente circostante, anche se da essi non usate direttamente, nonché’ sui cambiamenti di tali attrezzature (art. 73, co. 2).
Tali disposizioni perseguono il fine di tutelare il lavoratore anche dagli infortuni derivanti da sua colpa, in quanto l’area di rischio da gestire comprende il rispetto della normativa prevenzionale che si impone ai lavoratori, dovendo il datore di lavoro impedire l’instaurarsi da parte degli stessi destinatari delle direttive di sicurezza, di prassi di lavoro non corrette e, come tali, portatrici di possibili rischi per la sicurezza e l’incolumità dei lavoratori.
La vicenda processuale – Per la vicenda in esame venivano condannati alla pena di anni uno per il delitto di omicidio colposo con violazione delle norme antinfortunistiche sia il datore di lavoro titolare dell’azienda agricola, in quanto
soggetto dotato di poteri decisionali e di spesa, sia il gestore di fatto dell’attività aziendale poiché, in qualità anch’egli di garante, non aveva impedito all’operaio di utilizzare il trattore – vetusto e sprovvisto di abilitazione – per lo svolgimento delle lavorazioni.
In particolare, la Corte di Cassazione evidenziava che il sistema di sicurezza apprestato dal datore di lavoro presentasse delle evidenti criticità in relazione al difetto di informazione al dipendente sui rischi specifici dell’impiego del mezzo e all’omessa adozione degli appositi dispositivi di protezione.
Osservavano i Giudici che la colpa del lavoratore, eventualmente concorrente con la violazione della normativa antinfortunistica addebitata ai soggetti tenuti ad osservarne le disposizioni, non esime questi ultimi dalle proprie responsabilità, poiché l’esistenza del rapporto di causalità tra la violazione e l’evento  morte che ne è conseguito può essere esclusa solo nei casi in cui sia provato che la condotta del lavoratore integri i profili di abnormità, eccentricità ed imprevedibilità.
La Suprema Corte precisava che è da considerarsi abnorme soltanto il comportamento del lavoratore che, per la sua stranezza ed imprevedibilità, si ponga al di fuori di ogni possibilità di controllo da parte dei soggetti preposti all’applicazione delle misure antinfortunistiche e che tale non è il comportamento del lavoratore che abbia compiuto un’operazione comunque rientrante, oltre che nelle sue attribuzioni, nel segmento di lavoro attribuitogli.
(Corte di Cassazione, Sez. IV Pen., Sentenza del 12.07.2021, n. 26332).

 

Fonte: l' Olivo NEWS

 

 

 

 

 

 

Come migliora l'olio d'oliva processato con il Protoreattore

3/03/2023

LI risultati del progetto Extraoil – condotto in Spagna dal centro tecnologico di ricerca Fundacion Tecnova insieme all’associazione di produttori Asaja Almeria – confermano come il Protoreattore Pieralisi garantisca un extravergine di qualità superiore, in presenza di una riduzione di consumi e di tempo.
Il Protoreattore Pieralisi, come noto, è l’innovativa macchina che rappresenta un unicum nella gramolatura: tramite un’azione meccanica e termica che si concentra in appena 70 secondi favorisce il processo di lacerazione dei frammenti di polpa di olive e la coalescenza. Lo studio, sviluppato nell’azienda agricola Oro del Desierto, situata nella suggestiva provincia spagnola di Almeria, ha permesso di valutare i parametri di processo del Protoreattore, confrontando i risultati in due campagne di produzione complete, così da verificare se, rispetto alle precedenti campagne, vi siano stati miglioramenti nel livello di produzione, nella qualità o sui risparmi dei costi.
“Il Protoreattore – si evidenzia dalla ricerca – sostituisce la gramola tradizionale, riducendo i tempi di questa fase, lavora ad alta pressione diminuendo il contatto con l’ossigeno. In queste condizioni si osserva una minore degradazione dei composti che formano l’olio di oliva, ottenendo come prodotto finale un olio extra vergine di oliva ad alto contenuto di polifenoli”. Il modello di Protoreattore utilizzato per l’occasione era integrato da uno scambiatore di calore che ha consentito di raffreddare o riscaldare la pasta a seconda delle esigenze. In considerazione delle caratteristiche della macchina, lo studio ha preso in esame i seguenti obiettivi: miglioramento della qualità del prodotto ottenuto, risparmi idrici, elettrici, perdite di olio.
I risultati ottenuti al termine delle due campagne sono stati i seguenti:
– l’uso del Protoreattore ha permesso di ottenere un miglioramento del processo sia dal punto di vista energetico che temporale, riducendo i costi;
– i valori di resa sono risultati più alti, con una minore perdita di contenuto di grassi;
– si osservano miglioramenti nella qualità dell’olio d’oliva ottenuto in termini di contenuto di polifenoli, pari ad un 8,5% in più, rendendolo così più sano e più ricco di antiossidanti;
– su acidità e perossidi non vi sono differenze rispetto al sistema di gramolatura tradizionale, così come nel contenuto di acido oleico.
Lo studio ha evidenziato inoltre come il Protoreattore Pieralisi possa essere adattato in qualsiasi oleificio già in funzione, senza la necessità di modificare significativamente le strutture esistenti e a un costo relativamente basso, ammortizzabile nell’arco di una o al massimo tre campagne olivicole, in base alle dimensioni del frantoio.

 

fonte: l'Olivo NEWS

 

Revisione estrattore centrifugo

16/01/2023

Prontissimi per iniziare la settimana: oggi siamo stati presso un nostro cliente in Liguria per la revisione di un estrattore centrifugo.

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Messa a riposo impianto

16/01/2023

La scorsa settimana siamo stati impegnati in Francia per la messa a riposo di due impianti, a fine campagna, e lo smontaggio del motore di un frangitore.

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Ammodernamento dei frantoi. La bozza del Decreto

11/01/2023

 

L’Olivo News è in grado di anticipare la bozza del Decreto del Ministero dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare sul regime di aiuto a favore della ristrutturazione dei frantoi (100 milioni di euro le risorse previste) che oggi sarà discussa nella Conferenza delle Regioni (Commissione politiche agricole). Ecco i punti salienti.
BENEFICIARI – Il sostegno è rivolto alle aziende agricole e alle imprese agroindustriali, titolari di frantoi oleari, che effettuano l’estrazione di olio extravergine di oliva, iscritte nel Portale dell’olio di oliva del Sistema Informativo Agricolo Nazionale (SIAN), secondo le disposizioni di cui ai decreti del Ministero n. 8077/2009 e n. 16059/2013, che hanno compilato il registro telematico di carico/scarico olio.
RIPARTIZIONE DEI FONDI – Andando in ordine decrescente, così saranno ripartiti i 100 milioni di euro tra le Regioni: Puglia 27.4 milioni, Calabria 16.5, Sicilia 12.6, Toscana 8.3, Campania 6.4, Lazio 5.8, Abruzzo 5.1, Umbria 3.7, Sardegna 2.8, Marche 2.4, Basilicata 2.3. Liguria 2.1, Molise 1.6. Sotto il milione di euro Veneto (915 mila), Emilia-Romagna (657 mila), Lombardia (428 mila), Friuli-Venezia Giulia (176 mila) e Provincia di Trento (112 mila). Non sono previsti fondi per Piemonte e Valle d’Aosta.
CONTRIBUTO – Il sostegno pubblico è concesso nella forma di contributo in conto capitale. L’aliquota di contributo applicabile, che sarà definita dalle Regioni e dalla Provincia autonoma di Trento, non potrà superare il 50% dell’importo dei costi di investimento ammissibili nelle Regioni meno sviluppate e il 40 % nelle altre Regioni. Sarà possibile l’erogazione di una anticipazione finanziaria pari al 30% della spesa ammissibile, sulla base di apposita richiesta del beneficiario corredata da idonea garanzia fidejussoria.
TIPOLOGIA DI MACCHINARI AMMESSI A FINANZIAMENTO – I progetti riguardano esclusivamente investimenti finalizzati alla sostituzione e all’ammodernamento degli impianti più obsoleti dei frantoi oleari con l’introduzione di impianti di molitura ed estrazione a “2 o 3 fasi”. Di seguito l’elenco delle operazioni ammissibili per il finanziamento:
– sostituzione di frangitori a martelli, con frangitori a dischi e a coltelli, denocciolatori e frangitori che operano una frangitura “differenziata” sulle parti costitutive del frutto, inclusa la sostituzione di gramolatrici tradizionali e silos;
–  sostituzione/aggiornamento tecnologico di silos tradizionali con sistemi di stoccaggio degli oli in atmosfera controllata mediante gas inerti;
– sostituzione di decanter senza separatore verticale con decanter accoppiato al separatore verticale (incluso il separatore verticale);
– sostituzione di sistemi di filtrazione con sistemi di filtrazione più efficienti, ovvero con sistemi che, a parità di condizioni di prodotto iniziale e finale, necessitano di minore quantità di materiale filtrante;
– sostituzione di gramolatrici tradizionali con gramolatrici continue/confinate o gramolatrici operanti in alto vuoto;
– sostituzione di centrali termiche di frantoi alimentate con combustibili da fonti energetiche non rinnovabili con centrali termiche alimentate a nocciolino di sansa, destinate esclusivamente all’impianto oggetto di ammodernamento tecnologico;
– sostituzione di impianti di estrazione a tre fasi con nuovi impianti a due fasi o in alternativa con impianti a tre fasi a bassa diluizione;
– acquisto di tecnologie ad ultrasuoni per il trattamento delle paste di olive e di tecnologie P.E.F (Pulsed Electric Field) per il trattamento delle paste di olive;
– acquisto di scambiatori di calore ad alta efficienza energetica per lo scambio termico per il termocondizionamento rapido della pasta di olive in post-frangitura;
– acquisto di sistemi per la valorizzazione dei prodotti secondari mediante produzione di integratori alimentari (per l’alimentazione umana o zootecnica) da acque di vegetazione con tecnologie innovative, come la concentrazione su membrana, spray drying e liofilizzazione;
– acquisto di denocciolatori per sansa di olive; acquisto di sistemi di informatizzazione dell’impianto di estrazione per il controllo dei consumi energetici/Kg prodotto e per la tracciabilità degli oli.
TEMPI – Stretti i tempi, nel rispetto delle procedure legate al Pnrr. Pertanto, entro il 30 marzo 2023 devono essere pubblicati, a cura delle Regioni, i rispettivi bandi. Il termine di acquisizione delle domande di sostegno è fissato al 30 giugno 2023. Entro il 30 novembre sempre dell’anno in corso devono essere completatele selezioni delle domande ammissibili e la formazione delle graduatorie (elenco dei progetti ammissibili), nonché la comunicazione ai beneficiari con indicazione delle condizioni per il finanziamento e la realizzazione dell’iniziativa. Entro il 31 dicembre 2025 devono essere completati gli investimenti con la relativa presentazione della domanda di pagamento del saldo da parte dei beneficiari. Entro il 31 maggio 2026 deve essere erogato il contributo a saldo in favore di tutti i beneficiari.

 

Fonte: l'Olivo NEWS

 

 

 

 

Buone Feste

21/12/2022

Da tutti noi i nostri più sinceri Auguri di Buon Natale e Felice Anno nuovo

Buone Feste!

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Meno cascola e stress idrico, più prodouzione col caolino

21/12/2022

Nel vissuto collettivo di chi si occupa di olivicoltura, il caolino è stato sempre associato alla sua efficacia contro la mosca. I risultati, d’altra parte, confermano tale tesi, specialmente laddove si è in presenza di roccia in purezza, vale a dire con la maggiore percentuale del minerale di riferimento, cioè la caolinite, ed un gradazione del colore bianco più alta possibile.
Negli ultimi tempi, però, si sta facendo sempre più strada la consapevolezza che questo materiale risulti particolarmente efficace anche nella protezione della pianta contro calore e siccità, contribuendo a garantire maggiori performance produttive.
In realtà vi era già una ricerca dell’Università di Damasco (Siria) che ormai venti anni fa aveva certificato, dati alla mano, tale efficacia. Lo studio, pubblicato su una rivista scientifica, aveva infatti messo in evidenza che l’applicazione del film di particelle di caolino sull’oliveto aveva portato ad un aumento significativo del 17,6% della resa dei frutti. In che modo? Aumentando peso, lunghezza e diametro delle drupe. In particolare, si era constatato che negli alberi spruzzarti con caolino, tali valori erano aumentati rispettivamente del 14,55% (peso), del 6,15% (lunghezza) e del 5,92% (diametro). La produzione calcolata di olio per albero, tenendo conto della resa e del contenuto di olio, era stata di 7,90 kg rispetto a 6,03 kg di alberi non spruzzati con caolino. La stessa ricerca aveva anche evidenziato, sotto il profilo chimico ed organolettico, una maggiore presenza di polifenoli (la cui concentrazione è fortemente correlata dall’attività di fotosintesi delle piante, al clima, al caldo, allo stress da siccità) ed un minor numero di perossidi.
Proprio l’interesse verso questo studio è stato alla base di una indagine condotta dalla società Clay & Clay, proprietaria del marchio AgriBioClay, tra i propri clienti, che ha fornito risultati estremamente interessanti e nuove chiavi di lettura.
Domenico Bucca, tecnico commerciale di Clay & Clay (nella foto) ce li analizza nel dettaglio. “Dall’indagine che abbiamo condotto, è emerso che nella maggior parte dei casi si effettuano al massimo tre trattamenti di caolino l’anno. Questo significa che c’è chi arriva anche a cinque e chi si limita ad uno solo. In quest’ultimo caso, è del tutto evidente che il caolino viene utilizzato contro la mosca non focalizzando l’attenzione sulle proprietà di questo tipo di argilla anche sotto altri profili. Del resto, alla domanda su quali fossero gli obiettivi che si volevano raggiungere proteggendo le proprie piante con caolino, domanda a cui era possibile fornire risposte multiple, l’86,5% ha dichiarato che puntava a proteggere l’olivo dalla mosca, ma anche alleviare la sofferenza idrica (75,7%) ed evitare scottature (64,9%). Percentuali minori hanno ottenuto le finalità legate a diminuire la cascola (23%), aumentare la dimensione delle olive (10,8%), migliorare la qualità dell’olio (24,3%). Le risposte – rileva Bucca – indicano che la maggior parte degli olivicoltori vede il caolino come prodotto per la difesa dalla mosca olearia, che si sta comunque alzando la percezione dell’utilizzo del prodotto per difendersi dalla radiazione solare, ma che è ancora scarsa la comprensione e la percezione di quali siano i vantaggi pratici per la coltivazione dell’olivo e la produzione di olio.
Eppure – aggiunge il tecnico di Clay & Clay – chiedendo se fosse riuscito a proteggere le piante dallo stress idrico, solo l’8,3% ha risposto negativamente, a fronte di un 63,9% che ha fornito una risposta positiva (la parte restante aveva un impianto irriguo oppure ha risposto che le piante non hanno sofferto).
Inoltre, tra quel 23% che ha dichiarato di aver usato il caolino per contenere la cascola, alla domanda se fosse riuscito ad ottenere questo obiettivo, il 90% ha risposto di sì. Un 10%, infine, ha osservato che la dimensione delle proprie olive era cresciuta di almeno il 20%”.
Quale risultato trarre da questa indagine? “Crediamo – ammette Bucca – che si debba migliorare la comunicazione perché il rischio è che gli olivicoltori perdano la visione di insieme. Nel conto economico di una azienda olivicola, infatti, l’investimento nel caolino incide circa sul 5% dei costi totali di gestione per la produzione dell’olio al netto dei costi di conservazione, imballaggio e commercializzazione, ma l’effetto della maggiore resa in termini produttivi può garantire un aumento del fatturato anche del 34%. Valore che aumenta drasticamente se consideriamo poi la differenza del prezzo di vendita al pubblico di olei extravergini biologici privi di difetti”.

 

Fonte: l'Olivo NEWS

 

 

 

 

Settembre come preparare al meglio il frantoio

12/09/2022

Primo settembre, campagna olearia all’orizzonte per i frantoiani. Qualcuno attiverà le macchine già a metà mese, altri attenderanno gli inizi di ottobre, tutti comunque si preparano nel migliore dei modi ad accogliere le tonnellate di olive da trasformare in olio.
Con l’ausilio di Pieralisi, ricapitoliamo le principali operazioni preliminari per avere il frantoio messo a punto per l’inizio dell’attività. Con la premessa, per chi ancora deve ultimare tali controlli, che va sempre e rigorosamente seguito il manuale di uso e manutenzione degli impianti che è realizzato nel rispetto della direttiva macchine. Aggiungendo poi che le attività di manutenzione straordinaria devono essere eseguite da tecnici specializzati nel rispetto del testo unico sulla sicurezza.
Si parla ovviamente del controllo finale, dando per scontato che le macchine siano state smontate in alcuni suoi componenti a fine della scorsa stagione e già rimontate. Questo ultimo controllo dello stato manutentivo di tutti gli impianti meccanico-elettrici parte dagli elevatori di olive, dove vanno verificati lo stato dei nastri, il loro centraggio, il trafilamento degli oli dei riduttori e l’isolamento elettrico del motore. Proseguendo con il deramifogliatore vi è da constatare l’integrità di nastrini e cuscinetti ed il funzionamento degli aspiratori. Per la lavatrice, oltre al controllo che i nastrini non siano danneggiati, vi è da accertare la funzionalità idraulica e delle pompe. Sul frangitore le verifiche riguardano lo stato di usura delle griglie, dei martelli, dei cuscinetti e la funzionalità del motore principale, attività questa che, laddove non fosse stata ancora svolta, va eseguita smontando la macchina e rimontandola dopo l’ispezione. Per le gramole c’è solo da appurare la funzionalità delle pale e che le valvole di carico e scarico funzionino correttamente. Qualora esistano, da controllare che i sensori di massima e di minima segnalino correttamente il livello della pasta.
Relativamente al decanter, controllare che il ripristino, dopo la pulizia e lo smontaggio di fine stagione, non registri vibrazioni anomale e che tutto sia correttamente montato. Registrare il livello dell’olio del riduttore utilizzando l’olio registrato dalla casa madre e l’usura della coclea. Con una verifica del corretto funzionamento delle pompe dei tubi di collegamento tra centrifuga e separatore, eccoci a quest’ultimo macchinario dove si dovrà rimettere il tamburo che era stato tolto a fine campagna e accertata la corretta funzionalità con assenza di vibrazione e corretto sparo.

Il tutto va concluso con una simulazione a vuoto attivando tutti gli impianti e seguendo tutti i passaggi di funzionamento della linea per verificare che non siano presenti anomali di sorta. A questo punto: buona campagna!

 

Fonte: l'Olivo NEWS

 

 

Sostituzione elevatore a nastro

12/09/2022

In Francia non ci siamo dedicati solo alle revisioni ma abbiamo anche effettuato la sostituzione di un elevatore a nastro con un elevatore a coclea totalmente in acciaio inox.

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Intervento centrifuga FP600

12/09/2022

Abbiamo ripreso l'operatività anche nel territorio italiano con un intervento su una centrifuga FP600 in provincia di Treviso.

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Revisione separatore nocciolino

12/09/2022

Dopo le ferie estive la nostra squadra è tornata operativa.

La scorsa settimana ci siamo recati in Francia per effettuare la revisione su un separatire nocciolino prima dell'inizio della campagna olearia 2022.

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Revisione BABY1 e BABY2

05/08/2022

Questa settimana il nostro team si trova in provincia di Treviso per la revisione, su due diversi impianti, rispettivamente di un decanter centrigugo BABY1 e BABY2.

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Tamburo revisonato su decanter M1

05/08/2022

Ill nostro team è tornato in Liguria per effettuare il montaggio di un tamburo revisionato su un decanter M1.

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Revisione tamburo SPI222s e revisione M1

05/08/2022

A fine Luglio il nostro team si è recato in Francia per due interventi: abbiamo rimontato un tamburo revisionato su una SPI222s e sostituito una boccola, con annessa revisione, su un M1. 

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